Luna nera (serie Netflix)
- flaviacaristi
- 25 ago 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 10 set 2020
Ho visto questa serie TV tempo fa e devo dire che mi è piaciuta. Forse non è esattamente la miglior serie del mondo, però per essere stata prodotta in Italia contenendo “effetti speciali”, con un budget non troppo elevato, non è male.
Qual è il punto forte? La sigla iniziale “Son of the dust” di Black Casino and the Ghost. Basta ascoltare la sigla, seppur breve, e si è spinti a guardare la serie (che magari all’inizio poteva non ispirare), esattamente come per Il Trono di Spade (però lì la sigla era un po’ più lunga).
Questa è stata la prima di numerose serie prodotte da Netflix con tema “stregoneria”; prima di Luna Nera infatti non erano molte le serie che affrontavano il tema dell’esistenza difficile vissuta dalle donne nel Medioevo a causa degli appellativi “streghe” che la società con leggerezza affibbiava loro.
Luna Nera racconta infatti la storia di una gruppo di streghe che sostenendosi a vicenda si fa forza per sopravvivere all’interno di una società che le vedeva come nemiche dell’uomo.
La protagonista è Ade, una ragazza che si ritrova a dover badare al fratellino per via della morte prematura della madre. Nello sfuggire ai nemici però non è da sola: ha infatti la comunità di streghe ad aiutarla e Pietro, giovane che, a differenza del padre, si fida della scienza, non dell’immaginazione ed è in grado di distinguere ciò che è bene da ciò che è realmente male (non dando importanza alla cosiddetta stregoneria).
Come terminerà questa lotta tra bene e male? Ade e Pietro sono veramente chi sostengono di essere?
Lascio a voi il compito di trovare delle risposte a queste domande: io le ho già trovate.
Buona visione.
Flavia
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