Mare fuori (serie Rai)
- flaviacaristi
- 27 ott 2020
- Tempo di lettura: 3 min
" Nun te preoccupa’ guaglio’, ce sta o’ mar’ for’, ce sta o’ mar’ for’ "
La canterete a ripetizione appena avrete visto questa serie TV.
Di che parla questa serie TV?
Orbene, questa serie non è certamente una commedia (quindi non aspettatevi grasse risate), però merita di essere vista. Perché? Perché narra le vicende di alcuni ragazzi provenienti da tutta Italia che per svariati motivi (di natura penale) finiscono in carcere. Ogni singola storia viene trattata con la giusta delicatezza, ma al contempo approfondita e resa estremamente interessante: lode alla sceneggiatura e alla regia! LODE! Chiaramente tale serie non sarebbe mai rientrata nella cerchia ristretta delle mie serie preferite se il cast non fosse stato altrettanto eccezionale: gli attori sono giovani, nonostante ciò però trasmettono con gli sguardi emozioni uniche (così come accade nella conclamata serie L'amica geniale).
Cos'altro dovreste sapere prima di iniziare a vederla?
Dovreste certamente essere già a conoscenza del fatto che la vita in carcere non sia semplice, tutt'altro. Infatti, persino il ragazzo che si ritrova in vinculis a seguito di un reato 'meno grave' tende a mutare carattere pur di non essere vittima di soprusi e dispetti all'interno dell'istituto carcerario: si trasforma in un essere che in realtà non è, da persona tendenzialmente corretta a potenziale criminale, pur di farsi rispettare da coloro che sono reclusi insieme a lui per reati più gravi.
Un secondo aspetto di cui vi devo informare è il frequente utilizzo di termini dialettali napoletani (visto che la serie è ambientata a Napoli). Devo però ammettere che io son riuscita a comprendere ogni parola e ciò anche grazie al fatto che le espressioni più difficili sono riportate in italiano negli episodi così da garantirne la comprensione (e poi, va aggiunto che noi spettatori è come se ci ritrovassimo nel personaggio di Filippo, ragazzo milanese di buona famiglia che inizialmente non comprende i detti napoletani e perciò, esattamente come i personaggi della serie li spiegano a lui 'polentone', li spiegano indirettamente anche a noi spettatori. Trovata geniale dei creatori della serie!).
Ma è proprio così pesante come serie?
E' 'pesante' al punto giusto: io l'ho vista tutta in due giorni! Piace (molto!). Senza dubbio i temi trattati sono seri e hanno una certa importanza, però, come già spiegato precedentemente, sono affrontati con la giusta durezza e maturità, alternando a scene tendenzialmente tragiche scene più 'leggere' e comiche.
Un esempio: a me è bastato l'appellativo di 'walking dead' dato al personaggio di Carmine per strapparmi un sorriso (e anche a suscitare una risata, a dir la verità!).
In aggiunta, ritengo necessario dirvi che siccome una serie non possa non avere delle ship romantiche, anche Mare fuori le ha e sono veramente ben strutturate, così da non sembrare eccessivamente adolescenziali o mielose (cosa che in un contesto difficile come quello delle carceri non si addice).
Personaggi migliori?
Naditza è una forza della natura: secondo le usanze degli zingari lei dovrebbe essere venduta in matrimonio a un uomo in cambio di 200.000 euro, ma il suo forte temperamento sarà la sua salvezza.
Carmine è il simbolo dell'integrità morale: lui va dritto per la propria strada, senza cadere nell'abisso della mafia.
Filippo al contrario dei precedenti due personaggi è il più debole: non è abituato a fenomeni di bullismo e di mafia, venendo da Milano, quindi sarà tentato dal fascino tipico della prepotenza e dell'appartenenza al gruppo di detenuti 'più forti'.
Spero con tutto il cuore che vediate questa serie! La troverete su raiplay.
Merita tanto, veramente.
Flavia :-)
Nun te preoccupa’ guaglio’, ce sta o’ mar’ for’, ce sta o’ mar’ for’ ...
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