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'Vendo uva per mosto'

Premessa: mi capita talvolta di accompagnare mio padre a sbrigare alcune faccende e, sorprendentemente, non mi annoio mai!


L'esperienza più recente è stata quella che ha portato me e mio papà fino a Polistena, piccola cittadina calabrese (mio papà è infatti solito recarsi in quella località per riparare l'auto). Mentre attraversavamo in macchina le strade del centro storico, un manifesto particolarmente colorato con l'annuncio 'Vendo uva per mosto' ha colpito la mia attenzione. La mia prima reazione è stata una spontanea risata (dal momento che non mi era mai capitato di leggere una simile pubblicità), la seconda invece è stata quella di chiedere a mio padre il significato di quella scritta, nonostante fin da bambina io fossi stata abituata all'utilizzo di termini come 'vendemmia', 'mosto' e 'mostarda'. Giunto settembre, infatti, il mio nonno materno Carmelo era solito produrre per hobby qualche bottiglia di vino da sorseggiare poi durante l'anno e io mi divertivo ad andare in esplorazione nel suo 'laboratorio' alla ricerca dell'uva, dei tini e del mosto.

Devo però ammettere che la frase 'Vendo uva per mosto' letta a Polistena mi avesse lasciata perplessa.


Solitamente, infatti, l'uva viene acquistata con lo scopo primario di produrre vino, non mosto. D'altronde il mosto è ciò che si ricava durante la produzione del vino, non viceversa!

Quindi l'idea che esistesse gente disposta ad investire del denaro per produrre mosto (un bene certamente non di prima qualità!), e non vino!, mi aveva certamente sorpresa.

Due dunque erano le possibili interpretazioni dell'annuncio: o a qualcuno piaceva produrre il mosto (e non il vino), oppure era stato commesso un errore in fase di scrittura. #thatsit


Detto ciò, riprendo a studiare.

Buona vendemmia a tutti e buon... mosto!

Flavia, 17/09/2020



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